Dea che nell'enneade di Heliopolis e' la figlia di Geb e Nut, secondo i calendari nata il quarto giorno epagomeno. Ella era la moglie e la sorella di Osiride, e la madre di suo figlio Horo. Nella versione tradizionale del mito di Osiride, Iside e' colei che andava in cerca del corpo di suo marito dopo la sua morte. Dopo aver ritrovato tutti i pezzi sparsi da Seth attraverso l'Egitto, ella li riuni' in una mummia, che quindi rianimo' con il soffio di vita originatosi dalle sue ali, e dalla quale concepi' Horo. Insieme alla sorella Nefti, Iside appare prima come donna piangente intorno al corpo del defunto Osiride; il loro lamento si mutava in celebrazione quando Osiride veniva (temporaneamente) rianimato. Nelle paludi del Delta, vicino a Chemnis, ella nascose suo figlio Harsiese ('Horo, il figlio di Iside'). Sebbene l'infante qui fosse al sicuro da Seth, era minacciato da altri pericoli, come scorpioni, serpenti e coccodrilli. Uno dei compiti piu' importanti di Iside era quello di proteggere il bambino da questi pericoli e di curarne i morsi o le punture d'insetto. Nei testi di alcune stele magiche, risalenti alla fine Nuovo Regno ma soprattutto all'Epoca Tarda, Iside e' evocata come 'grande di magia' come protettrice e guaritrice. Piu' tardi, quando Horo crebbe e divenne Harendotes ('Horo, protettore di suo padre'), Iside lo aiuto' nella sua lotta contro Seth, sebbene vi siano anche riferimenti a scontri con Horo che la decapita, mentre ella gli taglia le mani. Almeno a partire dal Nuovo Regno, Iside era spesso associata con la dea Hathor (il cui nome significa 'casa di Horo', forse un'indicazione del fatto che ella era la madre originaria di Horo) dalla quale aveva acquisito il tipico copricapo, le corna di vacca e il disco solare. In qualita' di dea vacca poteva anche essere venerata come madre del toro Api. Iside non era solo identificata con Hathor ma anche con molte altre dee, come la dea dell'occidente, Imentet, l'ureo dell'occhio di Ra, Nekhbet e Uadjet, Sakhmet e Bastet, e anche con Mut, la consorte di Amun. Iside era venerata in molti grandi templi, i piu' importanti dei quali erano a Coptos (detto in Epoca Tarda l'iseo dell'Alto Egitto), in Nubia (fra le altre localita', a Buhen), e a File. A causa del suo legame con Hathor, la dea aveva un ruolo importante anche a Dendera. La popolarita' della dea e' dimostrata dal fatto che il suo culto sopravvisse a File durante il VI sec. d.C., ed ebbe termine solo dopo un decreto emesso da Giustiniano intorno al 537 d.C. Nel mondo ellenistico, il culto di Iside si diffuse attraverso tutto l'impero romano. A Roma vennero costruiti vari templi per la dea. Il nome della dea significa probabilmente 'sedile' o 'trono', sebbene la questione sia ancora controversa. Cio' che e' certo e' il suo legame al trono reale che e' rappresentato dal geroglifico che e' spesso raffigurato sulla sua testa. Iside era anche considerata come madre simbolica del re vivente, che era la personificazione di Horo. Iside e' usualmente rappresentata in forma di una donna con il simbolo di un trono sulla testa oppure le corna di vacca e un disco solare. A volte e' raffigurata con ali che pendono dalle braccia come fosse un uccello, in riferimento al mito di Osiride, dove egli riceveva ombra e il soffio di vita dalle sue ali, e anche in relazione alle prefiche che, al pari di alcuni uccelli predatori, emettevano versi striduli di lamento alla morte di Osiride. Iside e' anche conosciuta in forma di vacca. Molte statuette dell'Epoca Tarda, spesso in bronzo, mostrano Iside mentre allatta suo figlio Horo tenendolo in grembo.